AI 1×05: 30 anni di Macintosh

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1984: un anno decisamente impegnativo per noi archeologi informatici.
Abbiamo da poco trattato la nascita del Sinclair QL e, oggi, ci troviamo a ricordare l’evento che, con uno spot pubblicitario memorabile, annunció l’arrivo del primo Macintosh ed un nuovo corso per Apple.

In questa puntata del podcast abbiamo avuto come ospite Lucio Bragagnolo, scrittore, giornalista ed esperto Mac da… sempre.
Lucio ha scritto libri e manuali per Mac OS e vari dispositivi Apple ed è una delle migliori memorie storiche del percorso della Mela.

La storia: da Apple II a Mac

Con lui abbiamo ripercorso la storia di Mac, a partire dal progetto di Jef Raskin, di Apple Lisa, delle difficili interazioni di Steve Jobs con entrambe i team e poi con Apple stessa.
Abbiamo parlato dell’architettura del Mac, basato su MC 68000, così tanto differente dal best-seller Apple II, e della reale differenza ed eredità di Lisa rispetto a Mac.

Abbiamo parlato delle difficoltà che ebbe Raskin per proporre il proprio progetto, decisamente differente dal Mac finale, e del contributo di Steve Jobs nel fare del primo Mac ciò che effettivamente divenne: software e hardware studiato ed integrato, cura maniacale per i dettagli e dei problemi al lancio del Mac riguardanti l’esiguo parco software; abbiamo anche parlato di come Mac abbia cambiato il mondo dell’informatica con la propria interfaccia utente semplice ed accessibile e con la prima killer app: il desktop publishing.

apple macintosh jef raskin
Uno dei primi prototipi di Mac – secondo il progetto di Jef Raskin

Lucio ha ricordato anche alcuni aneddoti che riguardano lo sviluppo in condizioni davvero particolari di alcuni componenti del primo Mac OS.

Il mini-game, o meglio “l’accessorio di scrivania” Apple Puzzle fu sviluppato da Andy Hertzfeld in tempo record e con un downsizing del codice da vero primato: 600 bytes (partendo da 6K) ed in un fine settimana.

Graphing Calculator, un’applicazione ancora presente in un’ulteriore incarnazione in Mac OS X, fu sviluppato nottetempo in modo clandestino da Ron Avitzur…

Il motivo per cui MacPaint aveva un’area di disegno di 416 pixel orizzontali…

E poi, HyperCard di Bill Atkinson, il primo sistema per sviluppare ipertesti e materiale didattico in grado di stupire ancora oggi e alcuni nomi del mondo Mela in Italia: Luca Accomazzi, Enrico Colombini, Carlo Panzalis e molti altri.
Una chiacchierata su tanti argomenti che il buon Lucio ha trattato con il suo aplomb e con la sua nota ma onesta visione da partigiano della Mela.

Lo spot 1984: una pietra miliare del marketing e dell’informatica

Lunga e travagliata sia la storia dello sviluppo del primo Mac, sulla scorta dell’esperienza con il mai-dimenticato Apple Lisa e forte dei milioni di dollari di utili che Apple II continuava a macinare, sia lo spot, giocato parecchio sulla visione di George Orwell di un mondo oppresso da… un computer NON Mac.
Lo spot, costosissimo e girato da Ridley Scott, fece epoca e venne ripreso in più fasi.

Lo stesso Steve Jobs ne presentò una versione rimasterizzata per il 20mo compleanno:

Arriviamo quindi allo spot del 2014, girato interamente con iPhone.
Un segnale di quanto Apple sia cambiata e con essa il mondo dei device con la Mela.

 

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