AI 3×02: AMIGA Parte 2 – Hardware

podcast amiga hardware archeologia informaticaTorna il podcast di Archeologia Informatica con la seconda, attesissima, puntata su Amiga ed, in particolare, sull’hardware.
Gli archeologi informatici Carlo Santagostino e Stefano Paganini, provano (!) a dare una panoramica del complesso insieme di processori e tecnologia avanzata (nei primi anni ’80) che diede luogo al fenomeno Amiga.


[il prototipo di Amiga-Lorraine – fonte: CBMItaPages]

Partendo dai primi prototipi e dall’architettura basata sul processore Motorola 68000, la ‘star’ di computer quali Macintosh ed Atari ST, fino alla definizione dei tre coprocessori, Denise, Paula e Agnus, con le rispettive funzioni.
amiga 1000Abbiamo cercato di confrontare questa complessa architettura con ciò che già era disponibile sul mercato, anche in casa Commodore, puntualizzando che, non tanto l’affiancamento di processori dedicati per audio, video e gestione I/O fosse innovativo, quanto i processori stessi, le loro funzioni (e potenzialità, sfruttate solo in seguito) in particolare di audio e video.

Il video, soprattutto, è un punto fondamentale: Denise, il chip video, fu progettato in modo da pilotare il CRT con una gamma di possibilità mai vista prima, soprattutto per dispositivi non professionali.

Sfruttava ogni singolo punto possibile della banda video, permetteva un indirizzamento di modalità grafiche davvero notevoli e introduceva, per i personal computer, una dimensione di grafica completamente nuova.
Il Desktop Video, al pari del Desktop Publishing, è stato sicuramente un settore (ed una killer app) strettamente legato ad Amiga ed alla sua vita.

Video, ovviamente analogico, che tutti i modelli di Amiga permettevano di sfruttare al meglio.
Abbiamo parlato del chipset ma anche del bus di espansione Zorro e, non ultimo, della qualità costruttiva di Amiga: decisamente superiore agli home computer precedenti e, almeno a nostro parere, esteticamente ancora significativa.
Non solo plastica, ben fatta ed ergonomica: Amiga 1000 propose un elegante modello di desktop con la tastiera a scomparsa sotto l’unità… un’idea forse troppo intelligente da replicarsi.

Amiga 500 fu la piattaforma di gaming più diffusa dell’epoca e il tanto bistrattato 2000, un cassone di teutonica robustezza, ha comunque spinto Amiga in contesti professionali (e ancora lavora, come abbiamo documentato!).
Altri modelli uscirono ma senza aggiungere poi tanto all’impeto iniziale, purtroppo…

Abbiamo posto l’accento sulle architetture concorrenti dell’epoca, per mettere nella giusta prospettiva la caratteristica di estrema innovazione portata da Amiga, in particolare rispetto all’Atari ST, il computer che, più di ogni altro, ha vissuto una storia per molti versi parallela (sia per i ‘natali’ che per l’architettura 16/32 bit).
Non mancano i riferimenti, come nella prima puntata a Jay Miner e Larry Kaplan, alla storia travagliata, sin dagli inizi di Amiga e dei suoi creatori, ed all’epilogo decisamente poco felice.

Riguardo a Jay Miner, vi rimando alla traduzione di una sua intervista, molto interessante.
Consiglio inoltre un lungo articolo di ArsTechnica del 2007 che racconta piuttosto bene la storia di Amiga.
Infine, per una galleria di prototipi Amiga, cliccate questo link e anche qui!

 

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