AI 1×07: nuova vita per MS-DOS 1.1 e la fine (?) di Windows XP
Due eventi legati al mondo Microsoft: da un lato il rilascio del codice sorgente di MS-DOS 1.1 (1982) e di Word 1.1 (1990), dall’altro il termine del supporto per Windows XP, il più longevo dei sistemi operativi di Redmond.
Questa puntata del podcast di Archeologia Informatica, vede impegnati Stefano Paganini e Carlo Santagostino ad esaminare i due eventi, il codice ‘svelato’ del DOS ed un’analisi della storia di Windows XP (insieme a qualche certezza per il futuro).
Due dei più importanti sistemi operativi della storia dell’informatica e di Microsoft stessi si incrociano in questo periodo e regalano spunti di discussione.
MS-DOS 1.1
L’evento è epocale, l’annuncio arriva dal prestigioso Computer History Museum: Microsoft ha reso disponibile il codice sorgente originale di MS-DOS 1.1, risalente al 1982.
Si tratta di un’occasione unica per poter leggere nel codice sorgente tutta l’intelligenza e la furbizia dei programmatori di Microsoft del tempo, ma anche la goliardia, gli scherzi, gli sberleffi (agli utenti Novell, ad esempio).
Abbiamo raccontato alcuni dettagli della storia del DOS, in particolare delle prime versioni e dello sviluppo improvviso che ebbero i cosiddetti PC-IBM-compatibili, macchine cioè dotate della medesima architettura hardware sulla quale giravano versioni non-IBM di MS-DOS.
Desta ancora stupore che il sistema operativo fosse già così complesso pur occupando 12K di memoria (il PC-IBM base partiva da 64K ed arrivava a 256K di RAM).
Non abbiamo risparmiato nemmeno l’aneddoto riguardante i due primi byte di ogni file .EXE: le due lettere MZ, una firma (o un atto di egocentrismo estremo) da parte di Mark Zbikowski, uno degli sviluppatori di allora, e che ha accompagnato per anni TUTTI gli .EXE nel mondo.
La storia riguardante Tim Paterson e la nascita del DOS è riservata ad una futura puntata…!
I codici sorgente di MS-DOS 1.1 sono scaricabili a quest’indirizzo; questo invece il link per Word 1.1A del 1990.
Windows XP: la fine (?)
Nato nel 2001 dopo la grande diffusione di Windows 2000, è stato il sistema operativo a 32 bit più diffuso e, ancor oggi, con una quota di poco meno del 30% della base installata, risulta essere una presenza di peso nel mondo (informatico) se confrontata agli altri sistemi operativi ‘a finestre’.
E’ stato anche il sistema operativo più longevo nella storia di Microsoft e la sua ‘fine‘ è stata annunciata più volte, salvo venire accolta dal furore del popolo (della rete).
Dopo ben 13 anni di patch, service pack ed innumerevoli interventi, sicuramente WinXP ha raggiunto una maturità invidiabile, ma anche i propri limiti, in particolare quelli relativi al supporto a 32 bit (non 64 bit) ed alla massima RAM indirizzabile.
Uno dei modi migliori per celebrare Windows XP arriva proprio da Microsoft, uno screen saver (ufficiale) che riproduce il famigerato BSOD (Blue Screen of Death): la schermata blu più famosa (!) della storia dell’informatica.
Vi invitiamo a consultare anche gli altri post riguardanti il rilascio pubblico di codice sorgente (Apple ][ DOS e Apollo Guidance Computer)e i nostri episodi del podcast.