3×15 Riciclaggio di materiale umano
Benvenuti nel fantastico mondo del riciclaggio, ma non di denaro ahinoi.
Preparate i cassonetti per la differenziata, stavolta si vanno a smaltire vecchi programmatori e game designer; perché sono ancora in giro? Cosa fanno per vivere? fanno bene a ritornare a galla o dovremmo chiamare definitivamente la nettezza urbana videoludica? Ma prima di entrare nel vivo della discussione, Giuseppe Saso ci riporterà le sue impressioni sul videogioco dei Pokemon appena iniziato nella rubrica “Primo avvio” . Quindi si darà inizio alla discussione ne “L’osservatorio dietroludico” e ci porremo i seguenti quesiti:
- Come abbiamo detto in una precedente puntata di Calavera Café, si è fatto un gran uso del Kickstarter o raccolte simili non solo per nuovi progetti ma per dare nuova vita a vecchie realizzazioni del passato o riproposizioni delle stesse: è un fenomeno che continua?
- In questo discorso si stanno man mano aggiungendo anche vecchi “programmatori” o game Designer che si stanno cimentando in nuove sperimentazioni o produzioni. Possiamo fare qualche esempio?
- Spesso capita che in questi nuovi tentativi, questi vecchi “programmatori” o designer si cimentino in realizzazioni completamente diverse da quella che era la loro precedente specializzazione. Perchè? Scelta tecnica o commerciale? o semplice sfida?
- Sebbene sia vero che il mondo indie è pieno di giochi che assomigliano molto nelle meccaniche e nella tecnica a vecchie produzioni, non possiamo non tenere in considerazione il fatto che l’ambiente dello sviluppo di videogames sia cambiato radicalmente in 20 anni. Come possono trovarsi oggi persone che sviluppavano giochi o avventure grafiche o altro a confrontarsi con il mondo di oggi?
- Ricordiamo per l’appunto fallimenti storici che hanno fatto comprendere a gente come Dino Dini ad esempio che forse è il caso di darsi alla musica 😉
E con questo è tutto, buon ascolto!