Numbers 2: le pulci ai videogiochi
Videogiochi e vendite
Continuiamo il viaggio intrapreso nel mondo dei numeri videoludici. Ci soffermeremo, questa volta, sui dati dei vendita dei videogiochi. Molti sottovalutano questo tipo di statistiche che in realtà sono fondamentali e da cui molto si può evincere. Fra le righe delle tabelle dei dati di vendita è nascosto il passato, il presente ed il futuro dei videogiochi. L’industria dei videogames, come tutte le attività economiche, ha un solo scopo : fare soldi. Sono finiti i (brevi) tempi in cui si sviluppavano videogiochi per il puro piacere di farlo. E’ ovvio, quindi, che ogni software house prima di lanciarsi nella creazione di un nuovo gioco si faccia un paio di conti. Secondo voi, fra lo sviluppare un titolo stupendo ma che potrà piacere solo ad un pubblico di nicchia e lo sviluppare un titolo mediocre ma appetibile ad una larga fetta di utenti, cosa sceglierà di fare? Cominciamo col dire che i dati di vendita dei videogiochi sono dominati da una sola casa. La Nintendo. I primi 15 posti assoluti sono a totale appannaggio della grande N. Le motivazioni sono molteplici. Analizziamole.
Il primo posto è occupato da Wii Sports con ben 82 milioni di copie vendute. Molto è dovuto al fatto che il gioco, in alcune parti del mondo, fosse venduto in bundle con la console. Difficile dire se fu il Wii a fare da traino a Wii Sports o viceversa. Ma non solo. Lo spropositato risultato è da attribuire al fatto che questo gioco sia stato associato alla rivoluzione che il Wii avrebbe dovuto portare nel mondo videoludico. Che poi, di fatto, questa rivoluzione sia riuscita solo a metà è un altro discorso. Nel 2006 Wii Sports fu un vero e proprio tormentone. Tutti volevano provare il nuovo modo di giocare. Una specie di isteria collettiva cambiò il panorama videoludico per sempre. Per la prima volta anche chi non aveva mai giocato ad un videogame, voleva giocarci. Dalla casalinga di Voghera al pensionato di Canicattì tutti avevano, almeno per una volta, provato Wii Sports. E’ allora che nacque la spauracchio di ogni appassionato di videogiochi: il casual gamer. Da videogiocatore sgamato ero scettico circa la reale bontà della “rivoluzione” ma, devo ammettere, che guardavo con simpatia al successo che il Wii ebbe. Avendo, mio malgrado vista l’età anagrafica, vissuto i tempi del boom dell’Home Computing non potevo non trovare analogie tra i due fenomeni. Comunque sia, Wii Sport è e sarà per sempre la Killer Application per antonomasia. Al secondo posto, staccato di ben 42 milioni di copie troviamo Super Mario Bros per NES. Stiamo parlando di un gioco del 1985, periodo in cui il mercato Europeo non era ancora pienamente maturo. Le “sole” 3,5 milioni di copie vendute nel vecchio continente ne sono un chiaro indicatore. Super Mario Bros è una icona dei videogame e merita pienamente il secondo posto. Al terzo e quarto posto si piazzano Mario Kart Wii e Wii Sports Resort con rispettivamente 34 e 32 milioni di copie vendute. Per loro vale lo stesso discorso fatto per Wii Sports. Casual gamers, voglia di novità e nevrosi alimentata da social networks ne decretarono il successo. Ovviamente con effetti che si andavano ormai attenuando, ma il totale di copie vendute fa ugualmente spavento. Al quinto posto c’è il titolo che non ti aspetti. Con 31 milioni di copie vendute, Pokemon red/green/blue per GameBoy. Devo ammettere che, la prima volta che ho letto questa classifica, scoprire che un gioco per GB, per giunta degli odiati Pokemon, abbia venduto così tanto mi ha fatto trasalire minando le mie convinzioni di videogiocatore incallito. Qui ho capito che gli hardcore gamers non hanno nessun potere. Credono di avere il dominio del mondo dei videogiochi ma in realtà valgono meno del due di briscola. Questa convinzione è tristemente confermata dal trovare Nintendogs, Pokemon Gold/Silver, Pokemon diamond/pearl, Pokemon ruby/sapphire, Pokemon black/white, Pokemon yellow: pikachu edition, tutti nelle prime posizioni con un totale di 139 milioni di copie vendute. Con la mascella slogata dallo stupore mi sono divertito, allora, a sommare e ad incrociare i dati di vendita. Tutti i videogiochi dei Pokemon hanno venduto un totale di 232 milioni di copie. Per rendere bene l’idea tenete conto che la serie di Call of Duty, per ogni piattaforma ha venduto un totale di 189 milioni di copie mentre tutti i Grand Theft Auto sommati hanno venduto 141 milioni di copie. Le proporzioni della disfatta adesso sono chiare. Pikachu che prende a pugni in faccia Tommy Vercetti è una scena dalla quale non mi riprenderò mai più. Continuando a scorrere la classifica le sorprese continuano a spuntare come i funghi di Mario Land. Troviamo, infatti, l’amato Tetris per GB a bullarsi in sesta posizione con una trentina di milioni di copie vendute. Se sommiamo i Tetris per tutte le altre piattaforme arriviamo tranquillamente a 45 milioni di copie vendute (senza contare cloni ed imitazioni). Aleksej Pajitnov caldamente ringrazia. In settima piazza si accomoda un altro gioco del baffuto idraulico italico: New Super Mario Bros per DS.
Il Mario nazionale è presente con tutti i suoi giochi nei primi 200 posti di questa classifica. Un vanto per tutti i tubisti italiani. All’ottavo posto, con 29 milioni di copie vendute si piazza Wii Play. Praticamente un insulto ai videogames. Trovare così in alto un gioco venduto in bundle con un controller e composto da mini giochi che sull’Ipad avrebbero girato meglio è praticamente un calcio negli zebedei a ciò che rimane del nostro orgoglio di videogiocatori. Uno starnazzare di papere ci accoglie al nono posto. Duck Hunt e le sue 28 milioni di copie vendute ci fa sorridere ma non ci stupisce più. Di Mario, dei suoi cani e dei Pokemon abbiamo già parlato. Arriviamo quindi, di slancio, alle posizioni 14, 15 e 16 dove troviamo i due Wii Fit e finalmente il primo gioco non targato Nintendo. Squillino le trombe per… Kinect Adventures! Ma come? Un piazzamento tanto importante per un gioco in cui ti devi muovere come un imbecille nella vana speranza che un sensore dalle dubbie capacità riesca ad interpretare i tuoi spasmi? Ebbene si. E’ stato a questo punto che mi sono messo a piangere. Fin qui non ho trovato un solo videogioco che sia definibile tale da un hardcore gamer. Constatare che alla posizione 17 c’è finalmente Grand Theft Auto: San Andreas è di poco sollievo. Le sue 20 milioni di copie sono una inezia di fronte a quanto visto sinora. Anche perché subito dopo continuiamo con Super Mario World, Brain Age, Pokemon Diamond, Super Mario Land… Per trovare il primo Call of Duty dobbiamo arrivare alla trentesima posizione. Call of Duty Modern Warfare 3 con 14 milioni di copie vendute. Per trovare un Halo dobbiamo scavare ancora di più. Quarantesima posizione per Halo 3. Tutti i giochi che ho amato, a partire da Fallout 3 sono dal 225° posto in giù. Xcom Enemy Unknown una delle più belle sorprese del recente panorama videoludico è addirittura fuori classifica con un totale di 1,5 milioni di copie vendute sommando le versioni Xbox 360, PS3 e PC.
Adesso come possiamo noi hardcore gamers sperare in qualcosa di buono nel futuro quando i dati di vendita, e quindi ciò che maggiormente influenza gli sviluppatori, sono questi? Ai posteri l’ardua sentenza. Ma ora, tutti coloro che amano Dietrologia Videoludica si staranno chiedendo una sola cosa. Ma Mass Effect?
Il capitano Shepard, unendo le forze di tutte le versioni possibili del suo gioco arriva alla “misera” cifra di 14 milioni di pezzi venduti. Pikachu sta già ridendo.
Nota: la fonte dei dati dell’articolo è www.vgchartz.com. Fateci un giro per rendervi conto da soli dello scempio.