1×15: Indie-dipendenti

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Il mondo dell’Indie per quei fusi di DVL

Arriva finalmente il giorno nel quale anche su DVL si parla di robe indipendenti. Il Pizzi continua nella sua opera di emancipazione del programma imponendo a Cognome Andreozzi di sviluppare per suo conto la puntata e poi gestirla assieme al Biggio. Ovviamente non lo fa in modo palese, finge un malore dell’ultimo minuto ma poi se ne pente e a suon di sms, mms, cms, fsmns invade la mente del Simone Nazionale che alla fine inizia ad andare in loop e ripetere cose.

Il Biggio, orfano di tutti gli altri membri di DVL continua a sostenere che questa è una puntata a forze ridotte quando invece, e lo dimostra la durata, in realtà porta a casa una delle migliori puntate con la migliore configurazione possibile (numericamente).

Ovviamente sorvoliamo sulla farsa che ha messo in piedi lo Stefano Confederato per non ammettere che le sue qualità di lettura e di imparamento all’italiano sono drasticamente peggiorate.

La definizione di Indie è un concetto controverso che sta affrontando un’evoluzione particolare: quando un gioco può essere definito indie? Ha senso per EA proporre un bundle indie (vedi offerta su Steam)? Alcuni (notch) chiamano EA semplicemente sciacalli, ma la scintilla di originalità è veramente propria solo di chi non è alle dipendenze di un publisher? Viaggio alla scoperta dell’evoluzione del mondo Indie. In questo episodio di Dietrologia Videoludica c’è la volontà di vedere il mondo dei videogiochi indie dal punto di vista di chi ci sta dentro unito alla visione che, da esterni, noi possiamo avere.

E cosa ne penseranno del mondo indie i gerontogamers? Scopritelo a fine puntata.

Questo ed altro ancora in una puntata che se non la ascoltate diventate tutti guardie svizzere.

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