4×02 La preservazione videoludica
Siete carichi? Siete pronti? Come promesso siamo qui prima del consueto appuntamento mensile con una nuova puntata di Archeologia Videoludica, speciale come l’argomento di cui abbiamo deciso di parlare, la preservazione videoludica.
Il tema è di quelli importanti, di quelli che la nostra coscienza di archeologi ci imponeva di parlare e che abbiamo anche troppo a lungo rinviato; la preservazione videoludica infatti è un tema ampio che racchiude dentro di sé diverse problematiche e diversi concetti: si passa dalla preservazione della singola opera videoludica alla conservazione del packaging, dal deterioramento del supporto fisico al deperimento del supporto hardware. Ci sono in mezzo tematiche etiche e morali, si parla di copyrights, di giochi freeware e liberated, del valore dei mondi persistenti online e dell’importanza delle storie aldilà dei bytes.
Ai microfoni Simone “io c’ero” Pizzi e Roberto “Tsam” Bertoni che, accompagnati dalla voce e dalle risposte di sei super ospiti, gettano i primi semi di una discussione che vuole coinvolgere gli ascoltatori, per arrivare a prendere coscienza dell’importanza della valorizzazione di un pezzo della nostra storia che merita di essere salvato, studiato e messo a testimonianza dei nostri anni e del nostro essere.
Diteci cosa ne pensate, raccontateci il vostro pensiero attraverso i consueti canale e l’Ogi Forum e, nel frattempo, buon ascolto.
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IN QUESTO EPISODIO
Ecco le sei domande che abbiamo posto ai nostri super ospiti:
– Quanto ritieni sia urgente il problema della preservazione videoludica, soprattutto alla luce della velocità con cui nuovi titoli vengono immessi sul mercato?
Risponde Andrea Dresseno, direttore dell’Archivio Videoludico di Bologna.
– Credi che tutti i giochi abbiano ugual diritto di preservazione oppure sia necessario stilare una scala di urgenze?
Risponde Giansandro Rosasco, direttore e fondatore della Mecca del Videogioco.
– Cosa ne pensi del rilascio dei giochi come freeware una volta esaurito il loro interesse commerciale? (vedi ad es. Revolution Games). Può essere un modo efficace per permetterne la preservazione?
Risponde Michela De Rosa, curatrice e fondatrice della Mecca del Videogioco.
– In che modo il problema può interessare gli MMORPG, titoli per loro natura dinamici e sempre diversi rispetto a se stessi?
Risponde Simone “Akira” Trimarchi, fondatore di Inside The Game e pluripremiato campione di e-games.
– Un’eventuale preservazione dovrebbe privilegiare la componente “statica” (packaging) o dinamica (il giocato)?
Risponde Carlo Santagostino, ex redattore e colonna storica di The Games Machine e editor di Archeologia Informatica.
– Quale durata dovrebbero avere i copyrights per i videogiochi? Credi che la pirateria possa giocare un ruolo positivo in questo ambito?
Risponde Luigi Marrone, giornalistare videoludico e editor di Dietrologia Videoludica.
LINK
Il sito dell’Archivio Videoludico di Bologna
Il sito de La Mecca del Videogioco
Inside The Game, il sito di Simone Akira Trimarchi
Il sito di Archeologia Informatica
Il sito di Dietrologia Videoludica
La storia videoludica – articolo di approfondimento
Il sito dell’Efgamp, l’ente europeo per la salvaguardia della cultura digitale