4×04 Un Calcio alla storia

Il calcio è una passione nazionale e per questo motivo Archeologia Videoludica ha deciso di fare una prima visita ai campi in erba virtuali per raccontare la genesi dello sport più amato dagli italiani; un episodio particolare, fuori dalla consueta cronologia, ma ricco di quell’entusiasmo che tante partite e tanti match hanno impresso in maniera indelebile nella nostra memoria.
Ai microfoni il calcistico duo Simone “Terzo Tempo” Pizzi e Gianluca “Kick Off” Santilio che ci accompagnerà, in questo primo viaggio, lungo gli stadi formati da una manciata di bit e giusto prima dell’avvento dei grandi classici da coin-op.
Pronti con il 4-3-3?

Come sempre potete fare goal sulla nostra pagina Facebook, dove continuano gli Screenshots della Memoria, oppure fornirci un assissulla nostra mail o in goal in semi rovesciata sul forum di OldGamesItalia. E’ il momento di entrare in campo!

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IN QUESTO EPISODIO

Il calcio, simulazione rognosa
Non sempre è facile comprendere i problemi dietro ad una simulazione calcistica; d’altronde non è solo una palla tonda che gira! Cerchiamo di definire le problematiche hardware, di capire come uno sport non filo americano potesse ritagliarsi il proprio spazio e, sopratutto, perché Space Invader fosse meglio di un Soccer qualunque.

Cosa diamine sto giocando? Soccer = fiducia

Se bendassimo qualcuno per poi sottoporgli un’immagine dei primi giochi di calcio, forse non sarebbe in grado di capire di che cosa si tratti. Non giocatori ma pixel, non azioni ma rimbalzi. Eppure, ci sembrava calcio pure quello!
Come non ricordare ad esempio Soccer della Magnavox, il calcio sul Vic 20 o il fantastico manuale su Atari Vcs?

D’improvviso i calciatori

Mentre tutto sembrava adatto per scatenare la fantasia dei videogiocatori, si abbatte sulle console la parola “realismo” ed i calciatori non sono più macchie amorfe. Li vediamo correre, tirare e… persino rimaterializzarsi da un bordo all’altro dello schermo.
E’ l’epoca del realismo senza arte né parte, come ci ricorda il manuale per Nasl Soccer, il calcio senza portieri di Atari e Atari Soccer!

Palla al centro: Andrew Spencer
Nel 1983, gli appassionati si era accorti con una certa sagacia che per computer non c’era molto relativo al calcio. Come al solito, c’era bisogno di uno scatto in avanti di un grande creativo, in questo caso Andrew Spencer col suo Commodore 64. Lo Spectrum poteva restare a guardare? Macché, lui aveva Jon Ritman!
Gustiamoci quindi Match Day, una versione alternativa di International Soccer e un suo remake.

L’orgia di licenze di dubbia utilità

Il calcio cominciava a macinare soldi pure coi videogiochi, a loro volta di anno in anno più popolari. Quanto avremmo dovuto aspettare per vedere le licenze entrare in ballo? Vuoi vendere di più? Usa il volto e il nome di un giocatore per risaltare! Il tuo gioco fa schifo? Stessa tattica e magari due spiccioli li recuperi!

Il trio delle meraviglie
Alla fine degli anni Ottanta, il calcio nel videogaming era un fiume in piena. Se bisognava per forza dribblare parecchie porcherie, era anche vero che i tempi erano maturi per la venuta di reali capolavori, che giungono da Audiogenic, Microprose e Ocean in un tripudio di multipiattaforma. Su C64, Spectrum e Amstrad si combatte la prima grande guerra per il trono di migliore simulazione di calcio! Ecco a voi Match Day IIEmlyn Hughes International Soccer e Microprose Soccer!

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